La “guerra” all’iPhone frutto di un equivoco?


Il mistero dell’iPhone potrebbe essere solo un abbaglio. Secondo le prime notizie giunte in Italia, dove l’apparecchio è venduto ad un prezzo superiore a quello praticato in Usa, l’Apple può controllare a distanza gli iPhone e rimuovere, quando lo desidera, applicazioni e software non graditi installati sui telefonini che produce.
In verità l’azienda di Cupertino aveva precisato che il software eventualmente da rimuovere era quello “inavvertitamente distribuito attraverso l’Apple Store; un programma dannoso, per esempio che sottrae dati personali degli utenti”.

In molti si sono chiesti se Apple non violi in questo modo la privacy dei suoi clienti. Inoltre non è piaciuto il fatto che si sia tenuto nascosto ai consumatori il meccanismo installato nei telefonini multimediali.
Sta di fatto che in Italia le reazioni negative delle associazioni dei consumatori sono state violente, fino alla dichiarazione di voler investire del problema anche la polizia postale contro un mezzo ritenuto in grado di decrittare gli usi e i consumi di milioni di utenti.

Il fatto è che questo “interruttore” riguardarebbe solo i programmi venduti dalla Apple nell’AppStore, il negozio on line dove si possono acquistare direttamente dall’iPhone i programmi per il proprio telefonino. Messa così sembra una cautela per evitare di fare danni ai consumatori
Ed in effetti si precisa che è falso che l’iPhone spii il suo utilizzatore o che possa informare Apple di eventuali applicazioni illegali; è falso che lo “switch” sia stato usato per disattivare alcune applicazioni; è falso che possa cancellare delle applicazioni: è falso che invii alla Apple informazioni tratte dal GPS sulla posizione dell’utilizzatore.
In pratica il meccanismo funziona esattamente al contrario di quanto sostenga la maggior parte dei giornalisti, italiani e non: non è l’iPhone che manda informazioni alla Apple, ma la Apple che può mandare all’iPhone una lista di applicazioni da disattivare.
Ed è un meccanismo che, se si vuole, si può disattivare: è un pò come gli aggiornamenti software su un qualsiasi computer, che si può scegliere di scaricare o no.
L’unica cosa rischiosa, come quando si accetta di scaricare aggiornamenti di software via internet è che, in teoria, Apple potrebbe decidere di bloccare programmi altrui che contrastano con le sue politiche commerciali. Ma sarebbe una mossa, questa sì, decisamente rischiosa per l’immagine dell’azienda.

Fonte: iltamtam.it

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