Resident Evil 5: Il survival horror di riferimento

Dopo quasi quattro anni dall’ultimo capitolo, la tanto amata serie survival horror Resident Evil, conosciuta in Giappone come Biohazard, è approdata sulle console di ultima generazione PlayStation 3 e Xbox 360. Resident Evil 5, ottavo capitolo della saga sviluppato e pubblicato da Capcom, vede ancora una volta come protagonista Chris Redfield, nuovamente alle prese con i loschi piani della Umbrella Corporation.

Posizionato cronologicamente dieci anni dopo il disastro di Raccoon City e quattro dopo l’impresa di Leon S. Kennedy nel quarto episodio, le vicende di Resident Evil 5 hanno luogo in Africa, più precisamente nella regione di Kijuju, dove Chris Redfield, ora membro del corpo speciale B.S.A.A., è stato inviato ad indagare su una nuova minaccia bio-terroristica. Affiancato dall’affascinante agente Sheva Alomar, il giocatore si fa largo tra la popolazione del villaggio africano infettata da un misterioso parassita, cercando di impedire una nuova cospirazione per mano della compagnia farmaceutica Tricell.

Resident Evil 5 presenta un gameplay con una prospettiva in terza persona e un marcato approccio da gioco d’azione, mutando la sua natura da survival horror a sparatutto dalle atmosfere cupe. L’eccellente level design presenta comunque molte situazioni in cui si è del tutto impotenti nei confronti dei mostruosi nemici e l’ambiente circostante gioca sempre un ruolo cruciale per eliminare gli avversari. Lungo i diversi scenari ci sono zone più o meno esplorabili, ma che non offrono mai strade alternative, e va inoltre sottolineata la mancanza di enigmi degni della serie.

Alcune critiche sono state mosse al sistema di controllo, considerato inadeguato al nuovo tipo di giocabilità action, in quanto non permette di muoversi durante le sparatorie, rendendo i momenti di mischia decisamente ardui, anche se non a livelli frustranti. La scelta di non modificare questo aspetto della giocabilità mette decisamente in risalto l’importanza del secondo giocatore, soprattutto in modalità cooperativa.
Inoltre, per farsi largo tra le orde di infetti, vengono in aiuto gli attacchi ravvicinati, in grado di arrecare danno senza la necessità di sprecare preziose munizioni.

La principale novità di Resident Evil 5 è rappresentata dall’elemento multiplayer; per la prima volta nella serie è infatti possibile giocare in modalità cooperativa con un amico collegato in system link, tramite la Rete o, nel caso si giochi sulla stessa console, con l’ausilio della visuale split-screen. L’approccio cooperativo permette di poter affrontare i nemici in modo più strategico grazie all’aiuto di un compagno “umano” e tale elemento eleva ulteriormente la piacevolezza del gioco, soprattutto in quei frangenti dove la collaborazione diviene fondamentale per proseguire.

Il comparto tecnico del gioco non delude le attese, offrendo una delle migliori realizzazioni tecniche di questa generazione hardware. Graficamente la riproduzione degli ambienti africani è ricca di particolari e di notevole qualità, così come la modellazione poligonale dei personaggi, che presenta texture definitissime e ottime animazioni dei protagonisti. Passando al comparto audio, incredibilmente cinematografico, possiamo dire che i dialoghi (in inglese con sottotitoli in italiano) sono come al solito ottimi, così come gli effetti sonori di ambienti ed armi e la colonna sonora.

Questo quinto capitolo di Resident Evil, nonostante qualche limite e un discutibile cambio di genere, è un ottimo titolo e nell’insieme rappresenta una delle migliori esperienze videoludiche proposte per questa generazione di console. Pur perdendo la tipica atmosfera di suspense presente nella struttura originaria, grazie all’inedita modalità cooperativa e alla trama ben articolata, Resident Evil 5 resta un action game alternativo e molto valido, in grado di offrire ore di grande divertimento, forti emozioni e momenti di pura tensione. Ancora una volta gli zombie “made in Japan” sono un appuntamento imperdibile.

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