Retail e ottimizzazione aziendale: quattro dettagli da non trascurare

Con un numero crescente di consumatori che scelgono di acquistare online, dagli e-commerce dei propri marchi e negozi preferiti oltre che dai più comuni marketplace, ottimizzare il punto vendita fisico e assicurarsi che l’esperienza utente al suo interno sia quanto più soddisfacente possibile è di fondamentale importanza: serve a continuare a garantirsene la resa, oltre che a facilitare la gestione incrociata di vendite digitali e vendite in negozio. Quali particolari si rischiano di sottovalutare e sono, invece, in grado di fare davvero la differenza in questo senso?

L’ottimizzazione del punto vendita (fisico e non solo)? Parte da questi quattro dettagli

La scelta del gestionale retail merita il primo posto tra quelle tattiche che permettono di ottimizzare la gestione del punto vendita fisico e più in generale i risulti di vendita. Più il software è facile da utilizzare e intuitivo, più ha funzioni che permettono di calcolare automaticamente il resto o lo sconto, inserire velocemente dati riguardanti il cliente o la sua tessera fedeltà, controllare la disponibilità in magazzino o presso altri store di singoli item e via di questo passo e più di fatto compiti e task quotidiane del personale di vendita saranno semplificate e velocizzate, con un doppio risultato anche in termini di soddisfazione del cliente nei confronti dell’esperienza d’acquisto. L’ideale sarebbe in ottica di praticità ed efficienza scegliere un software per la gestione del punto vendita integrato – e integrabile – con altri gestionali come quelli usati per il magazzino, l’inventario, la gestione delle scorte, eccetera.

Anche l’equipaggiamento tecnologico del punto vendita può contribuire a ottimizzarne la gestione. Si tratta tanto di dotare gli addetti alle vendite di lettori ottici che rendano più veloci le operazioni di cassa, quanto di fare in modo che sia disponibile direttamente in store una stampante barcode con cui aggiornare le etichette al bisogno. Se la sfida è oggi, però, rendere quanto più possibile integrata e multicanale l’esperienza d’acquisto, una buona idea potrebbe essere dotare il punto vendita fisico di schermi interattivi e totem LED che i clienti possano utilizzare per ricevere più informazioni sui prodotti, scoprirne di complementari e più in generale per interagire con il brand.

Ciascuna di queste soluzioni, in parte già lo si accennava, dovrebbe essere quanto più intuitiva possibile. Tradotto vuol dire che né il processo per istruire i clienti a utilizzarle, né soprattutto quello per istruire i dipendenti a gestirle correttamente dovrebbe essere eccessivamente dispendioso in termini di tempo e di denaro: in un caso o nell’altro lo sforzo richiesto potrebbe essere legato, infatti, a un senso di frustrazione che non è certo sinonimo di un’esperienza di acquisto o di vendita positive.

Raccogliere feedback è il modo migliore per accorgersi in tempo se qualcuna delle soluzioni adottate in negozio non sta funzionando a dovere e potersi muovere di conseguenza per migliorarla. Più in generale poter fare affidamento su strumenti di audit è importante quando si tratta di ottimizzare il punto vendita e la sua gestione: oltre che chiedere resoconti periodici ai propri dipendenti e analizzare i numeri che vengono da casse e gestionali, si può di tanto in tanto chiedere l’opinione dei propri clienti con dei semplici questionari per esempio o coinvolgendoli in interviste o focus group di approfondimento.

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