Napoli: Poste le basi per il Polo Meridionale dell’ Aerospazio

Oltre la stampa specializzata erani presenti il Presidente di Confindustria Brindisi Massimo Ferrarese, il Presidente della Commissione Aerospazio Campania Puglia Domenico Giustino dell’Unione degli Industriali di Napoli, e il Preside della Facoltà di Ingegneria Edoardo Cosenza.
Il nuovo distretto – che segue una intesa firmata qualche mese fa tra la Regione Campania e Piemonte – sarà composto di oltre 150 aziende che fatturano almeno 2 miliardi di euro e occupano 14.000 lavoratori.
La rete articolata tra gli enti regionali meridionali dove maggiori sono le preesistenze aerospaziali, potenzierà le condizioni di crescita di un comparto industriale che offre anche nel nostro Paese opportunità di sviluppo irripetibili.
Il Distretto Campania-Puglia si propone come cornice istituzionale nel cui ambito sviluppare la cooperazione tra i due enti regionali al fine di favorire l’integrazione tra le imprese del settore, raccordare le strategie industriali a quelle della ricerca ed innovazione e razionalizzare le politiche di sostegno.

Del Polo Aeronautico Meridionale s’iniziò a parlarne almeno agli inizi del 2005 quando sulle pagine del Corriere del Mezzogiorno Angelo Guarini della Confindustria di Brindisi lo propose quale quadro di riferimento che consentisse il superamento delle lacerazioni che la decisione di localizzare a Grottaglie l’impianto per il programma B787 aveva prodotto tra vasti settori della società civile campana e Alenia Aeronautica
I Democratici di Sinistra di Alenia Aeronautica in Campania che pure contro quella opzione dell’azienda di Finmeccanica erano stati promotori, con il sindacato, di una vasta mobilitazione di forze sociale e di lavoratori del settore, s’inserirono in quella discussione proponendo l’idea del distretto interregionale. ( www.dsalenia.it/documenti.htm )
Il modello, a più riprese e in varie sedi riproposto, partiva dell’esperienza altamente positiva fatta nell’Alta Savoia dove era nato un progetto di rete industriale tra PMI del settore dell’aerospazio di imprese francesi, a cui partecipavano anche alcune italiane.
L’idea anticipava le valutazioni e le critiche che molti esperti avrebbero espresso verso i Distretti Industriali cosi come sono definiti dalla Legge 371/1991 limitati ad aree territoriali locali e alla base del POR 2000-2006.
I deludenti risultati prodotti dall’uso di fondi comunitari hanno dimostrato che le politiche di sostegno di sviluppo alle imprese devono essere orientate e selettive, non ristrette in logiche meramente territoriali e soprattutto occorre privilegiare quei comparti come l’Aerospazio che racchiudono le potenzialità per avviare un processo robusto e duraturo di reindustrializzazione dei territori del Mezzogiorno.
La maggiore coesione tra le politiche industriali e quelle della ricerca ed innovazione auspicata nel protocollo del Distretto Interregionale dell’Aerospazio è la premessa per recuperare la funzione dei Centri di Competenza, che nella nostra regione poco hanno prodotto nel raccordo tra mondo delle imprese e quello della ricerca.
L’accordo di programma con il Ministero dello Sviluppo Economico consentirà di sostenere i progetti d’investimento con ulteriori risorse riportando il settore dell’Aerospazio nel programma Industria 2015, a cui si aggiungono i Fondi di coesione della Comunità europea 2007-2013 e quelli della discussa legge 808.

Lascia un commento