Le banche e la sicurezza informatica

Le banche hanno investito ben 6 miliardi di euro per la tecnologia e sicurezza on line: è quanto emerge dal Rapporto sullo “Scenario delle tecnologie in banca” presentato durante il Forum ABI Lab. Secondo quanto riporta il Comunicato Stampa ABI, Associazione Bancaria Italiana, il settore bancario si conferma quello che investe di più in Information and Communication Tecnology (ICT).
Lo studio, realizzato da ABI Lab, il Consorzio per la Ricerca e lo Sviluppo delle Tecnologie per la Banca promosso dall’ABI, descrive dettagliatamente le tendenze tecnologiche, i prodotti più innovativi e gli strumenti più evoluti messi in campo dalle banche per offrire ai propri clienti soluzioni sempre migliori.
Servizi di elaborazione dati, software, hardware e sicurezza informatica, sono alcune delle maggiori voci di investimento in cui le banche credono e hanno creduto fortemente.

Nel 2006 i servizi di elaborazione sono stati la prima voce della spesa tecnologica delle banche (31% da società del gruppo, 14% da società esterne al gruppo).
Subito dietro troviamo gli investimenti in software, e in particolare in nuove e sempre più evolute applicazioni (18%), e quelli nelle telecomunicazioni, fondamentali per l’erogazione e l’innovazione dei servizi (15%, di cui il 37% della spesa è per la fonia fissa, il 41% per la trasmissione dati e il 5% per la fonia mobile). Seguono i costi per l’hardware (8%) e per le banche dati e le “reti informatiche” sempre più efficienti e sicure (8%).

La sicurezza informatica è sempre più all’avanguardia, i canali virtuali come l’home banking, sono ancora più sicuri, è cresciuto in modo significativo anche l’uso di certificati digitali per l’autenticazione tra banca e cliente e in aumento anche l’utilizzo di messaggi di alert, ovvero sms o e-mail che avvertono il cliente di ogni transazione effettuata on line sul sito della propria banca.

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