Google contro il terrorismo: quattro modi per fronteggiarlo online

Google ha ufficializzato una serie di iniziative con cui il colosso di Mountain View proverà a combattere online il terrorismo, almeno stando alle intenzioni da parte del brand americano. Quali? Fondamentalmente abbiamo almeno quattro punti da analizzare.

Vediamo quindi più da vicino il modo in cui Google sembra intenzionato a raccogliere una sfida parecchio delicata, soprattutto da un po’ di mesi a questa parte:

  • I contenuti di alcuni video esplicitamente violenti andranno individuati subito per capire se contengono appelli religiosi che abbiano una ispirazione fondamentalista. Per questo Google incrementerà il numero di esperti esterni che faranno parte del programma Trusted Flagger di YouTube, collaborando alla segnalazione dei video potenzialmente pericolosi. L’apporto umano in questo caso sarebbe molto più incisivo degli attuali sistemi automatici, seppure efficaci nel 90% dei casi, che non possono in alcun modo capire le sfumature di un’espressione o di un contenuto.

  • Sarà migliorato anche il metodo di individuazione del materiale inappropriato, grazie allo sviluppo di nuove tecnologie che saranno in grado, attraverso il controllo della corrispondenza delle immagini, di prevenire l’upload di contenuti terroristici già segnalati.

  • Saranno inoltre introdotti standard più rigidi che bloccheranno anche i video che non violano le regole ma che comunque abbiano dei contenuti considerati potenzialmente violenti o di propaganda religiosa.

  • Verrà fatta pubblicità mirata contro odio e radicalizzazione per raggiungere le potenziali reclute e stimolarle a cambiare idea.

Staremo a vedere se quanto stabilito da Google si rivelerà utile per assicurare un contributo alla lotta al terrorismo online.

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