Novità internet: Aggregatori di notizie “sorvegliati speciali”

Una sentenza clamorosa arriva dalla Gran Bretagna che riguarda le news su internet. I vari siti di aggregazione di notizie dovrebbero pagare gli editori che forniscono il contenuto delle pagine.

L’Alta Corte di Giustizia britannica ha accolto le richieste di risarcimento di alcuni famosi editori per link con relativa notizia presente in siti di “aggregazione” di terze parti.

Infatti tutto il materiale prodotto dagli editori è coperto da diritto d’autore, quindi anche quello immesso nella rete.

Il “capostipite” di questa tecnologia di aggregatore è Google, con il suo servizio di Google News, che grazie ad un software riesce in base a dei criteri tecnici di algoritmi stabilisce le priorità e validità delle notizie che “pesca” nella rete, ma mai nessuno ha pensato di denunciare la grande G.

In Italia la norma che regola questo tipo di situazioni è la legge sul diritto d’autore (22 aprile 1941, n. 633).

Naturalmente sarebbe impensabile pensare di monitorare tutti i siti online nella rete, per monitorare eventuali “mancanze”.

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