Nikon D3 fotografa il Quirinale

Uno sguardo curioso dentro “la casa degli italiani”: Antonio Politano con una Nikon D3 ha realizzato le immagini visibili nelle gallery “Dentro il Quirinale, la casa degli italiani” e “Dentro il Quirinale, diario fotografico” sul sito italiano del National Geographic (www.nationalgeographic.it). Antonio Politano è anche direttore di Sguardi On Line (http://www.nital.it/sguardi/) la rivista telematica dedicata al mondo della fotografia e del viaggio.

La prima gallery è il viaggio fotografico nella sede della Presidenza della Repubblica, già residenza di re e papi, per vedere il Palazzo come non lo avete mai visto; la seconda, il diario per immagini delle quattro settimane nel Palazzo, da mattina a dopo il tramonto, per raccontarne la vita quotidiana, dalle cucine allo studio del presidente.

La D3 utilizzata per gli scatti è anche visibile in alcune delle immagini realizzate; agli indirizzi
http://www.nationalgeographic.it/italia/2011/01/02/foto/quirinale_diario_fotografico-157510/21/ e
http://www.nationalgeographic.it/dal-giornale/2011/01/02/foto/quirinale_la_casa_degli_italiani-156832/15/ è possibile ammirare la reflex Nikon… in azione. La seconda foto, con la fotocamera montata sul cavalletto sotto la scala elicoidale, è stata pubblicata anche sul sito del Quirinale: http://www.quirinale.it/qrnw/statico/palazzo/ngi/immagini-htm/35_big.htm.

A commento del diario fotografico, Antonio Politano appone alcune riflessioni: “Sono passato per anni accanto al Quirinale, in macchina o motorino, gettando ogni tanto un’occhiata veloce oltre la porta del Palazzo sorvegliata da vigili, corazzieri, guardaportoni. Per me è sempre stato “il Colle”, espressione per eccellenza delle istituzioni, il luogo delle consultazioni nelle crisi, il posto delle visite dei capi di Stato. Appartato, a parte. Dopo
quasi un mese passato lì – inseguendo incontri e udienze, cercando la misura con le esigenze di sicurezza e del cerimoniale, facendo chilometri al giorno lungo corridoi e saloni – è, naturalmente, diventato altro. Ancora un mondo a sé, una specie di regno ora democratico, il Palazzo prima dei papi (30) e re (4), infine dei presidenti (11). Ma, allo stesso tempo, un luogo dove si respira una buona aria ‘super partes’, aperto ai cittadini”.

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