Quando facciamo una ricerca su internet con il nostro motore di ricerca preferito e navighiamo tra i vari link dei risultati, quello che abbiamo trovato è meno del 10 per cento di tutto il Web esistente. E’ quanto secondo autorevoli ricerche riescono a indicizzare in realtà i migliori motori di ricerca , la domanda sorge spontanea, e il restante 90 per cento?
Lo chiamano “Jeep Web”, ovvero il Web invisibile, non raggiungibile grazie agli attuali motori di ricerca, ma che alcune nuove tecnologie promettono di poter rendere disponibili a breve.
Secondo l’azienda Brighi Placet, che nel settembre 2001 ha sondato le profondità del “Jeep Web” sarebbe un’immensa foresta vergine a confronto di quello che i normali motori di ricerca ci hanno abituato a vedere.
Per molti sarebbe la nuova frontiera del Web, tanto che gli stessi numeri uno della ricerca, da Google a Yahoo, negli ultimi anni stanno moltiplicando gli sforzi per capire come indicizzare questo immenso patrimonio altrimenti irraggiungibile, e quindi renderlo disponibile ai propri utenti.
D’altra parte stiamo parlando delle informazioni archiviate e organizzate in database, dei contenuti consultabili soltanto su siti protetti da password, o delle tante pubblicazioni scientifiche e non in PDF.